Per una stampa di qualità
Profili colore, curve, spettrofotometri, materiali diversi e stampanti diverse. Il mondo della stampa digitale è un mare magnum dove spesso capita di perdersi, nella ricerca delle corrispondenze colore o del pantone stampato correttamente. Ecco perché, non essendo possibile riassumere tutti gli step e le incognite in un unico articolo, vedremo di affrontare la cosa un passo alla volta.
Monitor e profili colore
Il workflow della stampa, sia essa su carta come per le tipografie con stampa offset o su materiali come il Forex o le pellicole adesive (a proposito, date un’occhiata qui), deve garantire il risultato ottimale sin dalla fase di progettazione: ecco perché si ricorre a determinati strumenti per la calibrazione dei monitor e l’utilizzo di determinati profili colore utili a mantenere il risultato.
I monitor sui quali vengono realizzati i progetti grafici lavorano in RGB, uno spazio colore di tipo additivo; i colori infatti sono dati dalla somma dei tre colori rosso giallo e blu (R.G.B.). questo tipo di metodo è quello utilizzato dai dispositivi elettronici proprio per le sue caratteristiche più adatte alla visualizzazione delle immagini, ma proprio per questo a seconda del dispositivo utilizzato (monitor diversi su pc diversi, ad esempio) le immagini potrebbero apparire diversamente. Inoltre, non tutti i monitor sono uguali: da quelli più adatti ai videogiochi e alle visualizzazioni 3d fino a quelli più adatti alle produzioni multimediali e alla grafica; questi ultimi sono monitor IPS (In Plane Switching) che rendono i colori in maniera migliore rispetto agli altri e angoli di visione molto più elevati, ma hanno tempi di risposta quasi sempre alti. E quindi?
Lo spettrofotometro
Quante volte ci è capitato di ritoccare una foto, o lavorare ad un progetto, e poi nella fase di stampa, accorgerci che i colori risultano “sballati” o non esattamente come a monitor, iniziando così a metter mano su photoshop o illustrator ai vari valori della quadricromia fino a trovare con la stampa la giusta la corrispondenza? Per ovviare a questa perdita di tempo (e inchiostri) ci viene in aiuto lo spettrofotometro, uno strumento utile alla calibrazione del nostro monitor poichè è in grado di acquisire e valutare i dati del colore. In questo modo, il profilo colore che lo strumento genererà sarà associato al monitor e potremo lavorare con una corrispondenza colori pressoché esatta. Il giusto e costante utilizzo di questo strumento contribuisce a mantenere l’uniformità dei colori in ogni fase, dall’ideazione alla stampa dei prodotti.
Attenzione però, perché non tutti i monitor sono calibrabili, e per alcuni la finitura lucida rispetto a quella opaca può giocare qualche scherzo nel processo di taratura. Ecco perché è così importante la scelta di un buon monitor per la grafica.